Finalmente l’orfanotrofio esiste: il sogno è diventato realtà. Almeno per il primo lotto.
Il grande giorno è stato il 22 agosto 2012, quando il Vescovo di Singida ha benedetto le costruzioni già realizzate. Ma andiamo con ordine.
Come sappiamo, l’orfanotrofio è stato progettato per ospitare 400 bambini, e si compone di diverse palazzine: 4 dormitori ciascuno in grado di ospitare 100 bambini, un refettorio composto da una cucina con annessa dispensa e due sale da pranzo, la lavanderia, la casa delle suore, la chiesa, la scuola. Queste costruzioni non sono state tutte realizzate. Per quanto riguarda i dormitori, è stata costruita soltanto una palazzina (e ne mancano 3), mentre per quanto riguarda la scuola, questa deve essere ancora realizzata. Le altre palazzine sono già pronte, e per esse si è fatta la benedizione di cui sopra.

E’ stata, dunque, una bella festa.
Per prima c’è stata la benedizione di tutti i locali e poi è stata celebrata la Santa Messa nella nuova chiesa. Tutta la cerimonia è stata molto commovente. Il vescovo era circondata da altri sacerdoti che insieme hanno concelebrato alla presenza delle suore, di altre persone venute appositamente dall’Italia, e di diverse autorità locali, tra cui i capi villaggio delle comunità vicine. In questa occasione la preghiera ha accomunato tutti: sembrava che non ci fossero differenze di religione in quanto tutti si riconoscevano nel desiderio di aiutare i bambini orfani di Singida. Alla fine ci siamo salutati con un piccolo rinfresco e con la speranza, diventata oramai certezza, che nel giro di alcuni mesi, dopo aver ottenuto i permessi delle Autorità Locali, i bambini potranno entrare nella loro nuova casa: l’orfanotrofio comincerà a vivere.

Intervento dell'associazione »
Intervento di Giuseppe Di Michele »
Intervento di Mirella Sacripanti e Carlo »
Lettera della Madre Generale »

Come sempre ci affidiamo alla Divina Provvidenza e ai cuori generosi di tutti coloro che vorranno contribuire al completamento di questa grande realtà che si sta davvero concretizzando sotto i nostri occhi.